Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34357 del 23 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:34357PEN

Massima

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Il reato associativo finalizzato alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù e al sequestro di persona a scopo di estorsione, realizzato attraverso una struttura organizzativa transnazionale che opera in Italia e all'estero per favorire l'ingresso e la permanenza illegale di extracomunitari, integra gli elementi costitutivi del delitto di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p., comma 1, 3 e 6, anche quando l'attività illecita è suddivisa in sottogruppi di diversa etnia, purché coordinati e sinergici nell'attuazione del programma criminoso. Tale reato associativo non può essere derubricato nella meno grave ipotesi di cui all'art. 12, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998, qualora emerga che l'attività degli imputati non si è limitata a favorire la sola permanenza illegale degli extracomunitari in Italia, ma ha affiancato e rafforzato l'attività svolta dai soggetti che operano nei Paesi di provenienza per organizzare l'ingresso illegale sul territorio nazionale. Il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione di cui all'art. 630 c.p. è configurabile anche in assenza di esplicite minacce, quando la concreta condizione di segregazione in cui i clandestini sono stati ridotti dopo la fuga dal centro di accoglienza abbia posto costoro e i loro familiari in una posizione di estrema debolezza e ricattabilità, con la conseguenza che la loro liberazione sia stata resa possibile solo previo pagamento della somma pretesa. La pena inflitta, se contenuta entro limiti molto prossimi al minimo edittale, non evidenzia vizi di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Feli - Presidente

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) KE. GE. N. IL (OMESSO);

2) MO. SA. N. IL (OMESSO);

3) RT. IM. N. IL (OMESSO);

4) EB. SU. N. IL (OMESSO);

5) ED. DA. MO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 436/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 30/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. E. Selvaggi che ha concluso per il rig…

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