Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51131 del 29 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:51131PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si configura quando un sodalizio criminale, originariamente costituito come associazione per delinquere semplice ai sensi dell'art. 416 c.p., assume successivamente i connotati tipici dell'associazione mafiosa, caratterizzata dall'utilizzo del metodo mafioso, dall'assoggettamento e dall'omertà, nonché dall'infiltrazione nell'economia legale. Tale trasformazione può avvenire anche gradualmente nel tempo, senza che sia necessaria una formale riorganizzazione dell'associazione, essendo sufficiente il mutamento delle sue modalità operative e l'adozione di condotte tipiche dell'associazione mafiosa. L'individuazione del momento in cui l'associazione per delinquere comune si è trasformata in associazione di tipo mafioso è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice di merito, il quale deve tenere conto di tutti gli elementi probatori acquisiti, senza che tale accertamento possa essere censurato in sede di legittimità, se non per vizi logici o errori di diritto. Pertanto, il reato di riciclaggio commesso in epoca antecedente alla trasformazione dell'associazione in senso mafioso può essere ritenuto comunque riconducibile al programma criminoso dell'associazione, in quanto finalizzato al rafforzamento economico del sodalizio, a prescindere dalla qualificazione giuridica della stessa in quel momento. Analogamente, l'intestazione fittizia di beni finalizzata ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, pur se posta in essere prima della trasformazione in senso mafioso dell'associazione, può essere ritenuta rilevante ai fini della configurabilità del reato associativo, in quanto espressione della medesima finalità di arricchimento illecito e di infiltrazione nell'economia legale perseguita dal sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 31026/2013 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 12/06/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;
udito il Procuratore Generale, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi a ricorso illustrando l'errore…

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