Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33619 del 13 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:33619PEN

Massima

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Il pericolo concreto di reiterazione del reato, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, può essere legittimamente desunto dalle modalità delle condotte contestate, anche quando esse siano risalenti nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il fatto illecito è maturato. L'attualità del pericolo di reiterazione non va equiparata all'imminenza del pericolo di commissione di un ulteriore reato, ma indica la continuità del "periculum libertatis" nella sua dimensione temporale, che va apprezzata sulla base della vicinanza ai fatti in cui si è manifestata la potenzialità criminale dell'indagato o dalla presenza di elementi indicativi recenti, idonei a dar conto dell'effettività del pericolo di concretizzazione dei rischi che la misura cautelare è chiamata a realizzare. Pertanto, il requisito dell'attualità del pericolo non è equiparabile all'imminenza di specifiche opportunità di ricaduta nel delitto e richiede, invece, da parte del giudice della cautela, una valutazione prognostica sulla possibilità di condotte reiterative, alla stregua di un'analisi accurata della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità realizzative della condotta, della personalità del soggetto e del contesto socio-ambientale, senza dover contemplare la previsione di specifiche occasioni di recidivanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia Rosa - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teres - rel. Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/02/2022 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CANANZI FRANCESCO;
letti gli atti e il ricorso proposto dall'avvocato Dr. ALESSANDRO PINZARI, nell'interesse del ricorrente;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale Dr. GIORDANO LUIGI che ha chiesto dichiararsi infondato il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione indicata in epigrafe, il Tribunale di Bolo…

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