Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5205 del 3 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:5205PEN

Massima

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Il valore economico del bene sottratto, e non le condizioni economiche della persona offesa, costituisce il parametro principale per valutare la sussistenza della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità. Infatti, tale attenuante può essere riconosciuta solo quando il pregiudizio cagionato sia lievissimo, il che non ricorre quando il furto abbia ad oggetto un bene di valore commerciale non trascurabile, come nel caso di una telecamera del valore di euro 299,00. Inoltre, la circostanza attenuante della riparazione del danno non è configurabile quando la restituzione della refurtiva non sia il frutto di un'autonoma determinazione del soggetto agente, ma avvenga per l'intervento coercitivo delle forze dell'ordine o del personale addetto alla sicurezza. Il giudice di merito, pertanto, correttamente ha escluso la sussistenza di tali circostanze attenuanti, in quanto il danno cagionato non può ritenersi di speciale tenuità e la restituzione della telecamera non è stata spontanea. La valutazione delle condizioni economiche della persona offesa assume rilievo solo in via sussidiaria, quando il criterio oggettivo del valore del bene non sia decisivo o quando la perdita del bene, pur di modesto valore, possa rappresentare per la persona offesa un pregiudizio non trascurabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefan - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - Consigliere

Dott. GUARDIANO A - rel. Consigliere

Dott. DE MARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Milano il 9.1.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente il difensore di ufficio (OMISSIS) che si e' …

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