Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della discrezionalità tecnica attribuita al Ministero, ha il potere di dichiarare il notevole interesse pubblico di un'area vasta, anche se gran parte del territorio è già tutelato da vincoli ex lege, al fine di introdurre una specifica disciplina d'uso volta ad assicurare la conservazione, il recupero e la valorizzazione degli aspetti e caratteri peculiari del paesaggio, in attuazione dell'art. 9 della Costituzione e degli artt. 131, 134, 136, 138, 140, 141 e 142 del d.lgs. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Tale potere ministeriale, pur non essendo di natura discrezionale amministrativa pura, ma di discrezionalità tecnica, non è sindacabile dal giudice amministrativo se non per manifesta irragionevolezza, travisamento o incongruità rispetto alla tecnica stessa. La dichiarazione di notevole interesse pubblico, accompagnata da una disciplina d'uso, non si sovrappone alla pianificazione urbanistica ed edilizia di competenza regionale e locale, ma specifica se e in quale misura quest'ultima possa esercitarsi in forma compatibile con la conservazione del pregio paesaggistico, anche in assenza di un piano paesaggistico regionale.