Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13395 del 21 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13395PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, richiede la dimostrazione di specifici e concreti elementi indiziari, idonei a comprovare il contributo causale dell'indagato all'esistenza o al rafforzamento del sodalizio criminoso, nonché la sua consapevole e stabile adesione al programma associativo, desumibile da azioni e comportamenti univocamente riconducibili all'affectio societatis. Non sono sufficienti meri sospetti o indizi generici di coinvolgimento in attività illecite, essendo necessario individuare il ruolo dinamico e funzionale svolto dall'indagato all'interno dell'organizzazione mafiosa. La motivazione della misura cautelare deve pertanto illustrare in modo adeguato e logicamente coerente gli elementi di fatto posti a fondamento della ritenuta partecipazione dell'indagato all'associazione di tipo mafioso contestata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 894/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 01/08/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) impugna innanzi a questa Corte per il tramite del suo …

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