Il silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio si forma decorsi 24 mesi dalla presentazione della relativa istanza, qualora il richiedente abbia provveduto al versamento integrale dell'oblazione e alla produzione della documentazione prescritta dalla legge, senza che l'amministrazione comunale abbia adottato un provvedimento espresso di diniego entro il predetto termine perentorio. Il successivo provvedimento di diniego, adottato dopo la formazione del silenzio-assenso, è illegittimo, in quanto il potere dell'amministrazione di pronunciarsi sulla domanda si è già consumato. L'amministrazione può tuttavia esercitare il potere di autotutela, annullando il silenzio-assenso formatosi, qualora ravvisi profili di illegittimità nella concessione tacita. Tuttavia, la richiesta di ulteriore documentazione integrativa da parte dell'amministrazione, effettuata in modo tardivo e senza indicare puntualmente i documenti mancanti, integra un difetto di istruttoria e viola i principi di buon andamento, semplificazione e concentrazione del procedimento amministrativo. Pertanto, in tali casi, il silenzio-assenso deve ritenersi validamente formatosi, non potendo l'amministrazione subordinare il rilascio del condono al pagamento di ulteriori somme o alla produzione di documentazione non espressamente richiesta in precedenza.