Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16585 del 17 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16585PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di uso di atto falso è soggetto a prescrizione, la cui decorrenza non può essere impedita o sospesa se non nei casi tassativamente previsti dalla legge. Pertanto, una volta spirato il termine massimo di prescrizione, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato e a rideterminare la pena inflitta al condannato in misura corrispondente al solo reato non prescritto, nel rispetto del principio di legalità e di proporzionalità della pena. L'onere di specificità dei motivi di ricorso per cassazione, a pena di inammissibilità, impone all'imputato di indicare in modo chiaro e preciso gli elementi posti a fondamento della censura relativa alla mancata notifica dell'avviso di udienza, al fine di consentire alla Corte di Cassazione di esercitare il proprio sindacato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Dh. Ra. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catania, la sezione penale, in data 20.06.2005;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. GIALANELLA Antonio, il quale ha concluso chiedendo annullamento senza rinvio per il capo A), dichiararsi inammissibile nel resto il ricorso, con …

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