Consiglio di Stato sentenza n. 1222 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:1222SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, afferma il principio secondo cui la variante urbanistica che incide sulla disciplina di un singolo bene può essere impugnata entro il termine di decadenza di sessanta giorni dalla data di notifica o di piena conoscenza dell'atto lesivo, ai sensi dell'art. 21 della legge n. 1034 del 1971, e non dalla data di pubblicazione dello strumento urbanistico, come previsto per gli atti di portata generale. Tale principio trova applicazione nel caso in cui l'Amministrazione comunale adotti una variante parziale al Piano Regolatore Generale che riclassifica un'area edificata, precedentemente destinata a piano di recupero, come "zona soggetta a Piano di Recupero Speciale", in assenza di osservazioni da parte dei soggetti interessati. La discrezionalità riconosciuta all'Ente locale nell'esercizio della funzione di pianificazione urbanistica gli consente di modificare le previsioni di destinazione di un'area, anche in presenza di precedenti piani attuativi e concessioni edilizie, senza che ciò comporti un obbligo di specifica motivazione, salvo il caso in cui si incida su posizioni giuridicamente differenziate. Nella fattispecie, la variante risulta adeguatamente motivata dall'esigenza di apprestare un'opera di risanamento e recupero di un ambito territoriale contrassegnato da stato di abbandono e degrado, senza che rilevi la pregressa pianificazione attuativa e il rilascio di concessioni edilizie, ormai decadute per mancata realizzazione. Pertanto, l'Amministrazione comunale, nell'esercizio dei propri poteri di pianificazione urbanistica, può legittimamente adottare una variante che modifichi la destinazione di un'area, anche in assenza di una specifica motivazione che tenga conto di precedenti affidamenti del privato, qualora risulti che gli stessi siano venuti meno per decadenza dei relativi titoli edilizi e che la nuova previsione urbanistica sia dettata da ragioni di interesse pubblico, come il recupero di un ambito degradato.

Sentenza completa

N. 08878/2004
REG.RIC.

N. 01222/2011REG.PROV.COLL.

N. 08878/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8878 del 2004, proposto da International Credit Recovery S.r.l. e per essa la Servizi Immobiliari banche –S.I.B. s.p.a., in qualità di mandataria della prima e con l’adesione de fallimento Residenza di Pairana s.r.l. , rappresentate e difese originariamente dall’avv. ((omissis)) e successivamente , in sostituzione del medesimo, dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), con elezione di domicilio presso lo studio dell’avv. ((omissis)), in Roma, via Monte di Fiore n.22

contro

Il Comune di Landriano, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis))', ((omissis)) e …

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