Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34411 del 6 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34411PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso può essere dimostrata anche in assenza della prova di specifiche condotte attuative delle direttive ricevute dai vertici del clan, essendo sufficiente l'accertamento di elementi, anche indiziari, che comprovino la cointeressenza del soggetto nelle attività illecite del sodalizio e la sua partecipazione alla vita dell'associazione, la cui realizzazione può avvenire in forme e modalità diversificate. L'aggravante della disponibilità di armi da parte dell'associazione mafiosa non richiede l'esatta individuazione delle armi stesse, essendo sufficiente l'accertamento della disponibilità di un armamento, desumibile ad esempio dai fatti di sangue commessi dal gruppo criminale e dal contenuto delle intercettazioni. Ai fini della configurabilità dell'aggravante del finanziamento delle attività economiche con i proventi dei delitti, è sufficiente che il prezzo, il prodotto o il profitto derivanti dai reati posti in essere in esecuzione del programma criminoso dell'associazione siano destinati a finanziare le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo, non essendo necessario che tale controllo sia effettivamente assunto o mantenuto, ma solo che il finanziamento alimentato dalle fonti di provenienza illecita sia idoneo a conseguire tale risultato. La valutazione della gravità della condotta e la determinazione della pena, entro i limiti edittali, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non può essere censurata se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO G. - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 784/2013 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 15/07/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CARDINO Alberto, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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