Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30741 del 26 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30741PEN

Massima

La provocazione, pur integrando la circostanza attenuante comune di cui all'articolo 62, numero 2, del codice penale, costituisce una vera e propria esimente per i delitti di ingiuria e diffamazione, in quanto la reazione ingiuriosa posta in essere a seguito dello stato d'ira determinato dalla convinzione di un fatto ingiusto altrui, purché immediata, esclude la punibilità dell'agente. Tuttavia, la provocazione non esime l'imputato dalla responsabilità per il reato di minacce, la cui sussistenza può essere accertata sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, dei testimoni e di una parziale confessione dell'imputato, con motivazione congrua rispetto alle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. PISTORELLI Lu - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20/01/2011 del Giudice di Pace di Acireale;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CESQUI E., che ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedime…

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