Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47031 del 16 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:47031PEN

Massima

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La sproporzione macroscopica tra il fatto ingiusto altrui e il reato commesso, anche in presenza dei requisiti dello "stato d'ira" e del "fatto ingiusto altrui", esclude l'applicabilità dell'attenuante della provocazione, in quanto la reazione violenta e' espressione di un autonomo proposito punitivo o di vendetta, estraneo alla logica mitigatrice della circostanza. Perché l'attenuante sia riconosciuta, è necessario che il fatto ingiusto altrui abbia determinato effettivamente lo stato emotivo alterato dell'agente, in modo tale che il reato ne costituisca una conseguenza diretta e non una reazione a freddo. Inoltre, la prova delle lesioni può essere desunta anche da elementi diversi dal referto medico, come le dichiarazioni della vittima e dei testimoni, nonché dalle conversazioni intercettate tra gli imputati, qualora siano logicamente e coerentemente valutati nel loro complesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 25/2015 CORTE ASSISE APPELLO BARI del 26/05/2016;
PARTI CIVILI:
(OMISSIS), in proprio e nella qualita' di esercente la potesta' sui figli minori (OMISSIS) e (OMISSIS) e (OMISSIS);
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. Aldo Esposito;
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. Molino Pietro, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
udito…

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