Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45156 del 23 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:45156PEN

Massima

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Il notaio, quale pubblico ufficiale incaricato di redigere atti pubblici, ha l'obbligo professionale di accertare la capacità di intendere e di volere del disponente e di trascrivere fedelmente la sua volontà nell'atto, senza attestare falsamente circostanze non corrispondenti al vero. L'inosservanza di tali doveri, che comporta la formazione di un atto pubblico falso, integra il reato di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in concorso con gli altri soggetti che hanno partecipato alla realizzazione del reato. La condotta del notaio, che attesta falsamente la presenza e la capacità di agire del disponente, viola la funzione di garanzia e di tutela della fede pubblica affidata allo Stato al notaio, e pertanto giustifica una pena adeguata alla gravità del fatto e alla personalità dell'agente, senza che possano prevalere le attenuanti generiche, in considerazione dell'importanza dei doveri professionali violati. L'accertamento della sussistenza degli indizi di reità a carico dei testimoni, tali da imporre il loro ascolto come indagati e non come persone informate sui fatti, deve essere effettuato in base a elementi concreti e non a meri sospetti o ipotesi investigative, in ossequio ai principi di presunzione di non colpevolezza e di onere probatorio a carico dell'accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. RI. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2167/2002 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 05/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/09/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ULIANA ARMANO;

udito il P.G. in persona del Dott. Di Casola Carlo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza del 5-11-2009 la Corte di Appello …

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