Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa all'annullamento di un provvedimento di diniego del nulla osta per la derivazione di acque pubbliche, afferma che la giurisdizione in materia di acque pubbliche spetta al Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche, in quanto la controversia involge questioni sulla demanialità delle acque pubbliche o sul contenuto o i limiti di una concessione di utenza, o sul diritto nei confronti dell'Amministrazione alla derivazione o alla utilizzazione delle acque, o che incida comunque, direttamente o indirettamente, sugli interessi pubblici connessi al regime delle acque, toccando, quindi, l'interesse dell'Amministrazione. Di conseguenza, il Tribunale Amministrativo Regionale dichiara l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione, fatti salvi gli effetti processuali e sostanziali della domanda, se il processo venga riproposto entro il termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza declinatoria di giurisdizione, innanzi al giudice indicato. La giurisdizione in materia di acque pubbliche spetta al Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche quando la controversia involge questioni sulla demanialità delle acque pubbliche, sul contenuto o i limiti di una concessione di utenza, sul diritto nei confronti dell'Amministrazione alla derivazione o alla utilizzazione delle acque, o che incida comunque sugli interessi pubblici connessi al regime delle acque, toccando l'interesse dell'Amministrazione. Il giudice amministrativo deve dichiarare l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione, fatti salvi gli effetti processuali e sostanziali della domanda, se il processo venga riproposto entro il termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza declinatoria di giurisdizione, innanzi al giudice indicato.