La concessione di impianti sportivi comunali, in quanto beni appartenenti al patrimonio indisponibile del Comune destinati al soddisfacimento dell'interesse della collettività allo svolgimento di attività sportive, rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, anche per le controversie relative all'esercizio dei poteri discrezionali circa la determinazione del canone, dell'indennità o di altri corrispettivi. Pertanto, il Comune non può unilateralmente porre termine al rapporto concessorio in essere, in assenza di gravi inadempienze del concessionario, dovendo garantire il rispetto delle garanzie procedimentali previste dalla legge, ivi compresa la partecipazione del concessionario all'iter istruttorio. Inoltre, in applicazione della normativa emergenziale introdotta a seguito della pandemia da Covid-19, le concessioni di impianti sportivi comunali in scadenza entro il 31 dicembre 2021 sono prorogate di diritto fino al 31 dicembre 2025, senza necessità di un provvedimento espresso dell'amministrazione, al fine di consentire il riequilibrio economico-finanziario delle associazioni sportive dilettantistiche concessionarie, in vista delle successive procedure di affidamento. Il Comune non può quindi unilateralmente porre termine al rapporto concessorio in essere, in contrasto con le predette disposizioni di legge, né può motivare tale decisione sulla base delle medesime ragioni già addotte a sostegno di precedenti provvedimenti di rinnovo o proroga della concessione, senza fornire una adeguata giustificazione del mutamento di orientamento.