Il proprietario di un'area agricola che intende realizzare manufatti adibiti a "proservizi agricoli" deve possedere la qualifica di "proprietario coltivatore agricolo" e l'area deve avere una superficie minima di 40.000 mq, ai sensi della disciplina urbanistica comunale vigente. In mancanza di tali requisiti, il Comune è legittimato a negare il permesso di costruire in sanatoria, in quanto l'intervento deve essere considerato come relativo a una nuova azienda agricola, anziché a un'azienda già esistente. Il mancato rispetto di tali presupposti normativi comporta l'infondatezza della richiesta di sanatoria, a prescindere da eventuali vizi procedimentali relativi alla comunicazione dei motivi ostativi, in quanto questi ultimi non incidono sulla legittimità del provvedimento finale di diniego. Inoltre, la pendenza di un ricorso avverso un precedente ordine di demolizione non determina l'illegittimità derivata del provvedimento di diniego della sanatoria, in quanto la presentazione della domanda di sanatoria comporta l'improcedibilità del ricorso contro l'ordine di demolizione, per sopravvenuta carenza di interesse.