Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15148 del 12 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15148PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso mediante inganno nei confronti di un pubblico ufficiale incaricato di autenticare le firme integra il reato di cui all'art. 48 c.p., anche qualora il pubblico ufficiale non sia stato consapevole di concorrere nel reato. Ai fini della valutazione della prova, il giudice può legittimamente desumere argomenti di prova dalla condotta processuale dell'imputato, in particolare dal suo silenzio su circostanze potenzialmente idonee a scagionarlo, purché tale valutazione sia logicamente e adeguatamente motivata. Tuttavia, la prescrizione del reato, maturata successivamente alla pronuncia della sentenza di appello, preclude la possibilità di disporre un nuovo giudizio di merito, imponendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 52/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 08/01/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FIDANZIA ANDREA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. BIRITTERI Luigi, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso. L'avv. (OMISSIS) per il ricorrente (OMISSIS) ha chiesto l…

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