Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Sant'Egidio del Monte Albino, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La realizzazione di una pavimentazione all'interno di un fondo agricolo rientra nell'edilizia libera ai sensi dell'art. 6, comma 2, lett. c) del D.P.R. n. 380/2001, a condizione che sia rispettato l'indice di permeabilità previsto. Pertanto, l'ordinanza di demolizione è illegittima per carenza di motivazione in merito al mancato rispetto di tale indice. 2. La realizzazione di una recinzione con muretto e sovrastante rete metallica, nonché di un cancello d'ingresso in ferro, costituisce un'opera di delimitazione della proprietà rientrante tra gli interventi di finitura di spazi esterni di cui all'art. 6, comma 2, lett. c) del D.P.R. n. 380/2001, per i quali non è necessario il preventivo rilascio del permesso di costruire, ma è sufficiente la presentazione di una semplice denuncia di inizio attività. 3. Al contrario, le due strutture metalliche di consistenti dimensioni realizzate in zona vincolata, non possono essere qualificate come precarie e pertinenziali, ma costituiscono costruzioni abusive che necessitano del preventivo rilascio del permesso di costruire. Pertanto, l'ordine di demolizione di tali opere è legittimo. In conclusione, il Tribunale ha accolto parzialmente il ricorso, annullando l'ordinanza di demolizione limitatamente alle opere di pavimentazione e recinzione, mentre ha confermato la legittimità dell'ordine di demolizione delle due strutture metalliche abusive.