Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 24456 del 2 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24456CIV

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso per cassazione è inammissibile qualora non contenga la corretta formulazione di quesiti di diritto in relazione alla norma di cui all'art. 366-bis c.p.c., introdotta dal D.Lgs. n. 40/2006. In particolare, il quesito di diritto deve essere: a) esplicito e non implicito; b) specifico, riferibile cioè alla fattispecie concreta e non generico; c) conferente, attinente al decisum impugnato e rilevante rispetto all'impugnazione. Inoltre, per i motivi che denunciano vizio di motivazione, è necessario che il ricorso contenga un momento di sintesi che ne circoscriva puntualmente i limiti, in modo da non ingenerare incertezze in sede di valutazione della sua ammissibilità. Pertanto, il ricorso è inammissibile non solo quando manchi il quesito di diritto, ma anche quando questo sia formulato in modo inconferente, implicito, generico o tale da richiedere un accertamento di fatto inammissibile per il giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SETTIMJ Giovanni - Presidente

Dott. PETITTI Stefano - Consigliere

Dott. PARZIALE Ippolisto - rel. Consigliere

Dott. D'ASCOLA Pasquale - Consigliere

Dott. DE CHIARA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

ME. RI. in proprio e quale procuratrice di Me. An. , giusta procura ad negotia per notaio ((omissis)) di New York in data 30.4.1979, n. rep. 9599, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA TIBULLO 10, presso lo studio dell'avvocato CENTRONE Michele, rappresentata e difesa dall'avvocato LISTA PASQUALE, come da procura speciale a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

ME. ED. IM. , ele…

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