La realizzazione di una struttura ricettiva turistico-alberghiera, anche se denominata "residence", rientra tra gli "edifici ed impianti pubblici o di interesse pubblico" per i quali il Comune può rilasciare il permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali, ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. n. 380/2001, in quanto trattasi di un servizio offerto alla collettività, caratterizzato da una pubblica fruibilità, che soddisfa un'importante e rilevante esigenza della comunità, specie in zone a spiccata vocazione turistica. La scelta dell'Amministrazione comunale di non acquisire in proprietà pubblica i parcheggi interni alla struttura ricettiva, optando per la monetizzazione dello standard urbanistico, rientra nella discrezionalità tecnica dell'ente, non sindacabile in sede giurisdizionale se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza, atteso che la motivazione addotta risulta comunque coerente con le finalità di interesse pubblico sottese alla deroga urbanistica, considerato anche il reperimento di adeguati spazi di sosta privati a servizio della struttura. Pertanto, il giudice amministrativo non può sostituire la propria valutazione di merito a quella dell'Amministrazione, salvo che non emergano vizi di legittimità palesi ed evidenti.