Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34959 del 13 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34959PEN

Massima

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Il comportamento di minaccia e ingiuria nei confronti di una persona, che determina in quest'ultima uno stato di timore e condizionamento, integra il reato di cui agli articoli 612 e 594 del codice penale, anche qualora tale condotta sia stata provocata da un precedente comportamento illegittimo della persona offesa, non configurandosi in tal caso l'esimente della provocazione di cui all'articolo 599 del codice penale. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tali reati, è tenuto a motivare adeguatamente in ordine all'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, senza che ciò comporti vizi di motivazione, e può determinare una pena congrua rispetto ai criteri di cui all'articolo 133 del codice penale, anche in riforma parziale della sentenza di primo grado. La querela risulta ritualmente proposta, nonostante l'assenza di specifici riferimenti numerici e di autenticazione della sottoscrizione, ove risulti comunque ratificata presso i Carabinieri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS),

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 51/2011 TRIBUNALE di CATANIA, del 15/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. D'Ambrosio Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS) sost. Avv. (OMISSI…

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