Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19969 del 9 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19969PEN

Massima

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Il linguaggio offensivo e discriminatorio, anche se pronunciato in un contesto confidenziale o scherzoso, integra il reato di ingiuria qualora risulti inequivocabilmente lesivo della dignità e del rispetto della persona offesa, senza che rilevi la mera intenzionalità scherzosa o la familiarità tra i soggetti coinvolti. L'elemento psicologico del dolo generico sussiste in presenza di una consapevole volontà di pronunciare espressioni offensive, a prescindere dalla valutazione della personalità dell'agente e della vittima, essendo sufficiente l'oggettiva idoneità delle parole utilizzate a ledere il decoro e l'onore altrui. La qualificazione di un'espressione come "infelice battuta" non esclude la rilevanza penale della condotta, ove risulti provata l'offensività intrinseca delle parole pronunciate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. MAZZEI Antonell - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 4 aprile 2012 della Corte militare di appello di Roma nel proc. n. 6/2012.

Letti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita, nella pubblica udienza del 30 gennaio 2013, la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udite le conclusioni del pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale militare, dott. FLAMINI ((omissis)), il quale ha chiesto la declaratoria di Inammiss…

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