Il risarcimento del danno patrimoniale per lucro cessante deve essere quantificato sulla base di una ricostruzione ideale di quanto il creditore avrebbe conseguito per normale successione di eventi, in base a una ragionevole e fondata attendibilità, qualora l'obbligazione fosse stata adempiuta tempestivamente. Tale ricostruzione non può essere fondata sull'astratta possibilità di lucro, ma deve muovere da una situazione concreta che consenta di ritenere fondata e attendibile tale possibilità, tenendo conto degli oneri sopportati e delle effettive condizioni del settore economico interessato negli anni in cui il creditore è stato illegittimamente privato del titolo autorizzatorio. Il danno emergente relativo ai canoni di locazione sostenuti dal creditore per il periodo di mancata attività trova la sua naturale sede di accertamento nel giudizio di merito, mentre le penalità di mora per il ritardo nell'esecuzione del giudicato sono di competenza del giudice dell'ottemperanza e restano dovute anche per il periodo successivo all'insediamento del commissario ad acta, salvo che ciò risulti manifestamente iniquo.