Il rinnovo del permesso di soggiorno dello straniero condannato per determinati reati non può essere automaticamente negato dall'autorità di pubblica sicurezza, la quale ha invece il dovere di valutare la concreta pericolosità sociale dell'interessato, tenendo conto del suo livello di inserimento sociale e delle sue particolari condizioni familiari, al fine di bilanciare le esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica con il rispetto dei diritti fondamentali dello straniero. Il provvedimento di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno adottato senza effettuare tale valutazione complessiva della situazione dell'interessato è pertanto illegittimo e deve essere annullato, con obbligo per l'amministrazione di riesaminare la posizione dello straniero alla luce dei principi enunciati. Tale principio, elaborato dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e fatto proprio dal Consiglio di Stato, si applica non solo al provvedimento di respingimento dello straniero all'ingresso nel territorio nazionale, ma anche a quello di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, in quanto l'automatismo sanzionatorio non può prescindere da una valutazione della concreta pericolosità sociale dell'interessato.