La rissa aggravata commessa all'interno di uno stadio di calcio, in occasione di una partita, integra un reato grave e pericoloso, in quanto può mettere a repentaglio l'incolumità di numerose persone, anche minorenni e bambini presenti. La partecipazione alla rissa, anche in forma di concorso morale, attraverso la decisione di scendere nell'area occupata dalla tifoseria avversaria e la presenza consapevole in uno dei gruppi contrapposti, è sufficiente a configurare la responsabilità penale, in quanto rafforza l'intento criminoso dei partecipanti. L'aggravante dei motivi futili sussiste quando la condotta violenta è stata innescata da uno stimolo esterno talmente lieve e sproporzionato rispetto alla gravità del reato, da apparire un mero pretesto per lo sfogo di un impulso criminale, come nel caso del danneggiamento di una coreografia. L'attenuante della provocazione, invece, è normalmente incompatibile con il reato di rissa, salvo casi eccezionali in cui l'azione offensiva di uno dei gruppi sia stata preceduta da una pretesa tracotante o da una gravissima offesa proveniente esclusivamente dall'altro gruppo, circostanza che non ricorre nel caso di un modesto danneggiamento di un bene materiale. Infine, un pugno ben assestato sul volto di una persona è senz'altro idoneo a provocare lesioni gravi e gravissime, integrando l'elemento oggettivo del reato, mentre il dolo eventuale è integrato dalla prevedibilità dell'evento lesivo.