Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36794 del 10 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36794PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare la pericolosità sociale di un soggetto e la conseguente applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali, deve compiere un'analisi organica e complessiva della sua condotta di vita, considerando sia gli elementi di pericolosità comune, quali l'abituale dedizione a traffici delittuosi ed evasione fiscale, sia quelli di pericolosità qualificata, come l'appartenenza ad associazioni di tipo mafioso. Tale valutazione deve essere fondata su un quadro probatorio grave, preciso e concordante, che dimostri l'illecita provenienza del patrimonio del proposto e la sua effettiva disponibilità, anche attraverso intestazioni fittizie a familiari. L'onere della prova della legittima provenienza dei beni grava sul proposto, il quale deve fornire adeguata giustificazione del tenore di vita e degli investimenti effettuati, in relazione ai redditi dichiarati e all'attività economica svolta. In assenza di tale prova, il giudice può disporre la confisca dei beni ritenuti nella disponibilità del proposto, anche se formalmente intestati a terzi, sulla base di un'approfondita valutazione degli elementi fattuali e indiziari, senza che ciò integri una violazione del diritto di difesa o del principio di presunzione di innocenza. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla sola violazione di legge, senza possibilità di riesaminare il merito delle valutazioni compiute dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 52/2011 CORTE APPELLO di ROMA, del 17/10/2013;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. di inammissibilita'.
FATTO E DIRITTO
1. Con decreto 17.10.2013, la corte di appello di Roma ha rigettato gli appelli proposti da (OMISSIS), dalla moglie (OMISSIS), dai figli (OMISSIS), …

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