Consiglio di Stato sentenza n. 5347 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:5347SENT

Massima

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Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) costituisce lo strumento di pianificazione urbanistica strutturale che delinea le scelte strategiche di assetto e sviluppo del territorio comunale, individuando le specifiche vocazioni e le invarianti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica. Le prescrizioni e i vincoli contenuti nel PAT, in particolare quelli relativi alle "zone di tutela" e alle "fasce di rispetto", hanno efficacia generale e prevalente sugli strumenti urbanistici di livello inferiore, come il Piano degli Interventi (PI). Il PI, pertanto, non può introdurre disposizioni in contrasto con le previsioni del PAT, in quanto queste ultime sono inderogabili fino a quando non si proceda alla loro modifica secondo il procedimento previsto per le varianti al PAT. Nello specifico, qualora il PAT abbia individuato una determinata area come "zona di laminazione delle acque di esondazione" e ne abbia prescritto l'inedificabilità assoluta, il PI non può legittimamente consentire l'edificazione in tale zona, in quanto ciò comporterebbe la violazione di un vincolo di natura strutturale e conformativa dello "jus aedificandi" dei proprietari dei suoli interessati. L'Amministrazione comunale, pertanto, è tenuta a rispettare e dare attuazione alle prescrizioni del PAT, anche procedendo, ove necessario, all'annullamento in autotutela di atti amministrativi, come i permessi di costruire, che risultino in contrasto con le disposizioni del piano sovraordinato.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/07/2021

N. 05347/2021REG.PROV.COLL.

N. 04118/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4118 del 2020, proposto dal Comune di Monteforte D'Alpone, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via di ((omissis)) 22;

contro

la signora ((omissis))è, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per il Veneto (Sezione Seconda) n. 00273/2020, resa tra…

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