Il provvedimento amministrativo di sospensione, chiusura e revoca di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande può essere legittimamente adottato dall'autorità comunale quando l'esercizio di tale attività risulti in concreto disgiunto e prevalente rispetto all'attività di intrattenimento e svago, in violazione delle prescrizioni contenute nella relativa licenza. La mancata comunicazione di avvio del procedimento non inficia la validità dei provvedimenti conclusivi, qualora la sequenza procedimentale risulti comunque conoscibile dall'interessato. La sospensione dell'attività per un periodo superiore a quindici giorni è legittima quando sussistano particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica, non essendo necessaria un'ulteriore motivazione in ordine al prevalente pubblico interesse. Il principio di proporzionalità non impone necessariamente l'adozione di misure meno gravose, quando le violazioni contestate giustifichino provvedimenti più incisivi come la chiusura dell'attività e la revoca della licenza.