Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36704 del 13 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36704PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un'ordinanza cautelare, non può procedere a una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, atteso che tale apprezzamento è riservato in via esclusiva al giudice del merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale, dopo le modifiche apportate dalla Legge n. 46 del 2005, non può consistere in una rivalutazione del quadro indiziario, essendo sufficiente che la motivazione sia completa e coerente, rendendo così inammissibile il sindacato richiesto alla Corte di Cassazione. La valutazione della gravità indiziaria, nel contesto incidentale del procedimento de libertate, deve essere orientata ad acquisire non la certezza, ma l'elevata probabilità di colpevolezza dell'indagato. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice del merito, essendo preclusa una rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesc - rel. Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. TO. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 421/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 28/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA IN FATTO E DIRITTO

Pr. To. ricorre per Cassazione a mezzo del suo difensore contro l'ordinanz…

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