Cassazione civile Sez. III sentenza n. 11290 del 23 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:11290CIV

Massima

Il creditore che agisce per la risoluzione contrattuale, il risarcimento del danno o l'adempimento deve provare soltanto la fonte (negoziale o legale) del suo diritto e il relativo termine di scadenza, limitandosi alla mera allegazione dell'inadempimento della controparte, mentre il debitore convenuto è gravato dell'onere di provare il fatto estintivo dell'altrui pretesa, dimostrando in modo completo ed esaustivo il mancato perfezionamento del vincolo negoziale fonte dell'obbligo di pagamento. Pertanto, la valutazione della prova offerta dal creditore non può prescindere dall'analisi della prova negativa fornita dal debitore, essendo illogica e non conforme a diritto una sentenza che si limiti a svalutare la prova positiva del credito senza esaminare l'efficacia della prova negativa del debitore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. SPAGNA MUSSO Bruno - Consigliere

Dott. CHIARINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. TRAVAGLINO Giacomo - rel. Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 17040/2006 proposto da:

NA. PA. (OMESSO), titolare della ditta TU. PE. LA. CA. -. TH. WO. , elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DELLE FORNACI 38, presso lo studio dell'avvocato ALBERICI Raffaele, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato' VIGLIONE ANTONIO giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

LE. BE. BR. (OMESSO), elettivamente domiciliat…

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