Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47902 del 19 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47902PEN

Massima

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La confisca di prevenzione può essere legittimamente disposta sui beni di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso, anche in assenza di prova certa della provenienza illecita dei fondi utilizzati per il loro acquisto, qualora risulti una evidente sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni acquisiti. L'onere di provare la legittima provenienza dei beni grava sull'interessato, il quale deve fornire una documentazione completa e convincente a tal fine; in mancanza, il giudice può legittimamente ritenere integrati i presupposti per l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, senza che ciò integri una violazione del diritto di difesa o del principio di presunzione di innocenza. La partecipazione personale dell'interessato detenuto al procedimento di prevenzione non è obbligatoria, essendo sufficiente la presenza del suo difensore, salvo che l'interessato stesso ne faccia tempestiva richiesta; la mancata richiesta di partecipazione personale non può essere surrogata dalla richiesta di rinvio formulata dal difensore. Il sindacato di legittimità sulla decisione di confisca di prevenzione è limitato alla verifica della violazione di legge, essendo precluso il riesame del merito e della motivazione, salvo il caso di motivazione inesistente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso il decreto della Corte d'appello di Roma del 25/06/2013.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Guglielmo Leo;

lette le conclusioni del Procuratore generale, in persona del sostituto dott. Paolo Canevelli, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. E' impugnato il decreto del 25/06/2013 con il quale la Corte d'appello …

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