Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 20250 del 25 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20250PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente disposto nei confronti dell'indagato quando, sulla base di elementi concreti e specifici, emergano esigenze cautelari legate alla gravità del fatto, alla personalità dell'indagato e alla sussistenza di precedenti penali, anche specifici, che rivelino una spiccata pericolosità sociale. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali presupposti, deve fornire una motivazione adeguata e puntuale, evitando l'utilizzo di formule standardizzate, e tenendo conto di tutte le circostanze rilevanti del caso concreto, comprese le deduzioni difensive in ordine alla possibilità di applicare misure meno afflittive. La valutazione prognostica sulla pericolosità dell'indagato deve essere effettuata in modo rigoroso, senza basarsi esclusivamente su elementi di mera apparenza, ma valorizzando tutti gli indizi a carico e a favore, al fine di pervenire a un giudizio motivato e ragionevole sulla sussistenza delle esigenze cautelari. Il provvedimento che dispone la custodia cautelare in carcere, pertanto, deve essere sorretto da una motivazione che dia conto in modo chiaro e logico delle ragioni per le quali le esigenze cautelari non possono essere adeguatamente soddisfatte con misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, tenuto conto della situazione personale e familiare dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 3591/2011 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 05/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO ROMIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Il GIP presso il Tribunale di Cassino applicava nei confronti di (OMISSIS) e (OMISSIS) (padre e figlio) la misu…

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