Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43883 del 17 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:43883PEN

Massima

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Il reato di ricettazione si configura anche in assenza di una plausibile spiegazione da parte dell'imputato circa il possesso di un bene di provenienza delittuosa, essendo sufficiente la consapevolezza della sua origine illecita. La pena comminata per tale reato deve essere adeguatamente motivata con riferimento all'entità del fatto e alla posizione giuridica dell'imputato, senza che il beneficio della sospensione condizionale della pena possa essere automaticamente riconosciuto in presenza di una situazione di incensuratezza. Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza dei motivi di ricorso, è tenuto a verificare la conformità della motivazione della sentenza impugnata ai canoni di logicità e sufficienza, senza poter riesaminare nel merito le valutazioni probatorie già compiute dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1657/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 09/06/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO LAURENZA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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