Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41359 del 11 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:41359PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve effettuare un'attenta disamina degli elementi probatori a carico dell'indagato, senza limitarsi a una mera adesione alle dichiarazioni delle parti offese, ma verificando la coerenza e la completezza di tali dichiarazioni, nonché la loro capacità di fornire un quadro indiziario univoco e grave. Ove permangano dubbi sulla effettiva partecipazione dell'indagato alla condotta illecita contestata, il giudice è tenuto a escludere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, in ossequio al principio di presunzione di innocenza e al favor libertatis che devono ispirare l'applicazione delle misure cautelari. Il giudice, pertanto, non può fondare l'applicazione di una misura cautelare su una valutazione parziale e contraddittoria del compendio indiziario, ma deve procedere a un esame complessivo e logicamente coerente degli elementi probatori, al fine di accertare la sussistenza di un quadro grave e preciso a carico dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. P.m. presso il Tribunale di Lecce;

avverso l'ordinanza del 03/06/2011 del Tribunale di Lecce, emessa nei confronti di:

Ta. Ma. Ro. , nata a (OMESSO);

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. IACOVIELLO Francesco, che ha concluso chiedendo il rigetto …

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