Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30144 del 24 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:30144PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, desumibile dalla gravità dei fatti per i quali è intervenuta condanna, dalla pericolosità criminale dell'imputato e dai suoi precedenti penali, può costituire un valido presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in presenza di una pena residua di durata relativamente contenuta, in quanto la proporzionalità della misura cautelare non si valuta esclusivamente in base alla pena da espiare, ma deve tener conto di tutti gli elementi indicativi della pericolosità sociale dell'imputato, al fine di assicurare l'esigenza cautelare di prevenzione della commissione di ulteriori reati. In tali casi, il giudice può legittimamente ritenere che la misura degli arresti domiciliari non sia adeguata a fronteggiare il concreto pericolo di reiterazione del reato, in ragione della gravità dei fatti e della personalità dell'imputato, ancorché la pena residua da espiare sia di durata contenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. ((omissis)) Giovanni - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gi. Sa. ;

avverso l'ordinanza 1 marzo 2007 del Tribunale di Messina;

Visti gli atti, l'ordinanza denunciata ed il ricorso;

Udita nell'udienza in Camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. Con ordinanza 1 marzo 2007 il Tribunale di Mes…

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