Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25588 del 10 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25588PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta molesta e reiterata dell'agente, anche se temporaneamente interrotta, determina nella vittima un progressivo stato di ansia e timore tale da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. A tal fine, non è necessario che la vittima prospetti espressamente gli eventi previsti dalla norma, essendo sufficiente che essi si desumano dal complesso degli elementi fattuali acquisiti, valutati anche in relazione all'astratta idoneità della condotta a cagionare l'evento e al suo concreto profilo in riferimento alle effettive condizioni di luogo e di tempo in cui è stata consumata. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente la realizzazione di almeno due atti qualificabili come persecutori e il verificarsi di uno solo degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che incida sulla struttura del reato il fatto che il rapporto tra le parti abbia attraversato fasi di apparente stabilità e reciprocità. La valutazione della sussistenza delle circostanze attenuanti generiche, invece, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione, purché congrua e non contraddittoria, non è sindacabile in sede di legittimità, a condizione che tenga conto delle specifiche considerazioni mosse sul punto dall'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandri - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Brescia dell'08/03/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa Alessandrina Tudino;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore della parte civile, che ha depositato conclusioni e nota spese.

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