Consiglio di Stato sentenza n. 4737 del 2008

ECLI:IT:CDS:2008:4737SENT

Massima

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La pubblica amministrazione, nell'esercizio della propria discrezionalità, può revocare l'autorizzazione all'esercizio di attività particolarmente delicate, come quella di istituto di investigazioni private, qualora emergano circostanze sopravvenute che incidono negativamente sull'affidabilità e correttezza del titolare, anche in assenza di una condanna penale, purché la motivazione del provvedimento di revoca sia adeguatamente argomentata e rispetti il principio di proporzionalità tra l'interesse pubblico e quello del privato. La valutazione negativa della pubblica amministrazione sulla personalità e il comportamento del soggetto, desunta da elementi oggettivi come l'uso indebito di titoli professionali mai conseguiti, può giustificare la revoca dell'autorizzazione, in quanto l'attività di investigazione privata, per sua natura, richiede particolari controlli a tutela della sfera individuale dei cittadini. Il mancato rispetto di alcune formalità procedimentali, come l'indicazione del responsabile del procedimento, non inficia la legittimità del provvedimento finale se non ha inciso concretamente sul diritto di difesa dell'interessato, il quale ha comunque potuto presentare le proprie osservazioni. Inoltre, la mancata audizione personale dell'interessato non costituisce vizio, essendo sufficiente la possibilità di far valere le proprie ragioni mediante scritti. Infine, la revoca dell'autorizzazione non può essere considerata una decisione arbitraria e contraria al principio di eguaglianza, in quanto la pubblica amministrazione deve contemperare l'interesse pubblico con quello del privato, senza che ciò comporti l'omissione dei necessari controlli su attività che incidono sulla sfera individuale dei cittadini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello proposto da Do. Bi. in proprio e quale titolare della ditta As. Se., rappresentato e difeso dall'Avv. Gi. Ia. con domicilio eletto in Ro. via Ci. n. (...), presso lo studio dell'Avv. Lu. Pa.;
contro
UFFICIO TERRITORIALE DEL GOVERNO DI Lu., MINISTERO DELL'INTERNO, in persona dei rispettivi legali rappresentanti p.t., rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale Stato con domicilio in Ro. via dei Po. n. (...);
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana sede di Firenze, Sez. I, n. 1856/2004.
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio delle parti intimate;
Viste le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese;
Visti gli atti tutti della causa;<…

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