Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40709 del 13 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40709PEN

Massima

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La violazione del divieto di frequentare o associarsi a determinate persone, imposto dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, è configurabile solo in presenza di una abitualità o serialità di comportamenti, ovvero di plurimi e stabili contatti e frequentazioni con pregiudicati. Il mero fatto che la persona sottoposta alla sorveglianza speciale sia stata occasionalmente trovata in compagnia di un pregiudicato, senza ulteriori elementi che dimostrino la reiterazione del comportamento vietato, non è sufficiente a integrare il reato di violazione della misura di prevenzione. Il giudice deve accertare in modo rigoroso la sussistenza del requisito dell'abitualità della frequentazione, non potendo desumerlo automaticamente dalla semplice compresenza occasionale dell'imputato e del pregiudicato. Inoltre, l'elemento soggettivo del reato non può ritenersi integrato sulla base della mera conoscenza, da parte dell'imputato, della caratura criminale del soggetto con cui è stato trovato in compagnia, in assenza di ulteriori elementi che dimostrino la consapevolezza dell'imputato di violare la misura di prevenzione cui era sottoposto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO F. Maria S. - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/01/2017 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TAMPIERI LUCA;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 27/10/2014, il Tribunale di Firenze condannava (OMISSIS) alla pena di un a…

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