La mancata notifica dell'ordine di demolizione ai sensi dell'art. 140 c.p.c. comporta l'illegittimità del successivo provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive e dell'area di sedime, in quanto tale provvedimento costituisce sanzione per l'inottemperanza dell'ordine di demolizione e non può essere pronunciato nei confronti di chi non sia stato destinatario dell'ordine di demolizione. Pertanto, la mancata notifica al proprietario dell'ordine demolitorio, pur non inficiando la legittimità dello stesso, preclude l'emanazione del provvedimento di acquisizione gratuita al patrimonio comunale. Viceversa, i motivi di illegittimità autonomamente sollevati avverso l'ordine di demolizione, come la violazione dell'art. 7 della l. 241/90, la mancata valutazione dei contrapposti interessi e la natura pertinenziale dei manufatti, sono da ritenersi infondati, in quanto in materia di repressione degli abusi edilizi l'amministrazione esercita un potere vincolato senza necessità di particolari garanzie partecipative, salvo il caso di notevolissimo tempo decorso dalla realizzazione dell'abuso, non ricorrente nella fattispecie. Inoltre, i manufatti in questione, per le loro caratteristiche dimensionali e funzionali, non possono essere qualificati come pertinenze in senso urbanistico, essendo suscettibili di un utilizzo autonomo e separato rispetto all'edificio principale.