Il socio di una società di capitali che abbia esercitato il diritto di recesso ai sensi dell'art. 2437-bis c.c. a seguito di una delibera assembleare di modifica statutaria, conserva la legittimazione ad impugnare la successiva delibera con cui l'assemblea abbia revocato la precedente modifica statutaria. Ciò in quanto, nonostante il recesso produca effetti immediati con la perdita della qualità di socio, il socio receduto mantiene un interesse giuridicamente rilevante alla cristallizzazione degli effetti del proprio recesso e alla conseguente liquidazione della propria quota, interesse che giustifica il riconoscimento della legittimazione ad impugnare la delibera di revoca. Tale legittimazione sussiste indipendentemente dall'efficacia immediata o differita del recesso, in quanto la delibera di revoca costituisce il presupposto di validità dello scioglimento del rapporto sociale per il socio receduto. Pertanto, il socio receduto conserva la legittimazione ad agire in giudizio per l'impugnazione della delibera di revoca delle modifiche statutarie che hanno determinato il suo recesso, al fine di tutelare il proprio interesse alla liquidazione della quota sociale.