Il dipendente pubblico che occupa a titolo gratuito un alloggio di servizio connesso all'incarico è tenuto a rimborsare all'amministrazione le spese per il consumo di acqua, energia elettrica, riscaldamento, smaltimento rifiuti e ogni altro onere direttamente riconducibile all'uso dell'alloggio, anche in assenza di un formale atto di concessione, in quanto il titolo al pagamento di tali spese deriva direttamente dalla disponibilità dell'alloggio stesso, in conformità alla disciplina dettata dal decreto interministeriale del 23 novembre 2007. Tale obbligo di rimborso non è soggetto al termine di prescrizione quinquennale previsto per i rapporti di locazione, in quanto il rapporto di concessione gratuita dell'alloggio di servizio non può essere equiparato a quello di locazione. L'amministrazione, pertanto, può legittimamente pretendere il rimborso di tali spese anche per il periodo precedente la formale assegnazione dell'alloggio, qualora sia accertato che il dipendente ne abbia comunque avuto la disponibilità, non rilevando a tal fine la circostanza che l'utilizzo sia stato sporadico o discontinuo, atteso che l'immobile era comunque a sua disposizione. Inoltre, l'assenza di una preventiva informazione al dipendente circa l'obbligo di rimborso delle spese non determina un affidamento tutelabile, in quanto la disciplina normativa che regola la materia è chiara e cogente.