Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 1900 del 17 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:1900PEN

Massima

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L'accertamento della non imputabilità per incapacità di intendere e di volere, ai fini dell'applicazione dell'art. 425 c.p.p., richiede non solo la verifica della sussistenza di tale condizione, ma anche l'assenza di pericolosità sociale dell'imputato, al fine di escludere l'applicazione di una misura di sicurezza personale. Il giudice, pertanto, è tenuto a compiere un duplice accertamento: da un lato, verificare in positivo l'esistenza del nesso eziologico tra la condizione psichica pregiudicante la capacità di intendere e di volere e la specifica condotta criminosa contestata; dall'altro, valutare l'eventuale pericolosità sociale dell'imputato, al fine di escludere l'applicazione di una misura di sicurezza. L'omissione di tali accertamenti, così come l'omissione di una perizia psichiatrica, ove necessaria, comporta l'annullamento della sentenza di proscioglimento e il rinvio per un nuovo esame, nel rispetto dei principi enunciati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. PICCIALLI Patrizia - rel. Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. MICCICHE' Loredana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MACERATA;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/03/2017 del GIP TRIBUNALE di MACERATA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. PATRIZIA PICCIALLI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. CARDIA DELIA che conclude per l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
Il Procuratore della Repubblica di Macerata ricorre avverso la sentenza di non doversi procedere ex a…

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