Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43243 del 19 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43243PEN

Massima

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Il mendacio o il silenzio, pur costituendo un artificio o raggiro, non assumono rilevanza penale ai fini della configurazione dei reati di falso e truffa, qualora la condotta dell'agente non abbia superato le soglie di punibilità previste dalla legge e risulti priva di dolo, essendo stata posta in essere in assenza di consapevolezza e volontà di indurre in errore l'amministrazione pubblica e procurarsi un ingiusto profitto con altrui danno. In tali ipotesi, la condotta è penalmente irrilevante e deve essere ricondotta all'ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, sanzionata in via amministrativa, anziché all'area del falso e della truffa. Ciò in quanto, ai fini della configurabilità di tali fattispecie delittuose, è necessario che l'agente abbia agito con coscienza e volontà di porre in essere un'attività fraudolenta, consapevole della sua antigiuridicità e diretta al conseguimento di un ingiusto profitto, in danno dell'amministrazione pubblica. La mera inesattezza o incompletezza della dichiarazione, in assenza di tali elementi soggettivi, non integra gli estremi del falso e della truffa, risultando penalmente irrilevante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di VARESE;

nei confronti di:

1) CU. AR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/06/2007 GIUDICE UDIENZA PRELIMINA di VARESE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA' VITO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. MONETTI Vito, che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

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