Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36935 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36935PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato, ha il potere esclusivo di apprezzare le risultanze probatorie acquisite nel processo, senza che la Corte di Cassazione possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo il caso di macroscopica illogicità della motivazione. Pertanto, la Corte di Cassazione non può riesaminare il merito della decisione, ma può solo verificare la legittimità della stessa sotto il profilo della corretta applicazione delle norme di diritto e della logicità della motivazione, senza poter sindacare la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito, a meno che questa non risulti manifestamente illogica o contraddittoria rispetto agli atti processuali specificamente indicati nel ricorso. Il giudizio di cassazione, infatti, rimane un giudizio di legittimità, sicché il ricorrente non può ottenere una nuova valutazione delle risultanze probatorie, ma solo la verifica della correttezza della motivazione adottata dal giudice di merito, la quale deve essere esente da vizi logici e giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovan - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. FILIPPINI S - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/03/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FILIPPINI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
udito il difensore:
l'avvocato (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. La CORTE…

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