Il proprietario di un bene immobile ha diritto alla restituzione del proprio bene occupato senza titolo dalla pubblica amministrazione, con conseguente obbligo di quest'ultima di ripristinare lo stato dei luoghi e di risarcire il danno subito dal proprietario per la mancata disponibilità e godimento del bene per tutto il periodo di occupazione illegittima. Il risarcimento del danno deve essere determinato in misura pari agli interessi legali sul valore di mercato del bene, per ciascun anno del periodo di occupazione, con rivalutazione e interessi dalla data di proposizione del ricorso fino alla data di deposito della sentenza. Tale diritto del proprietario privato trova fondamento nella contrarietà dell'istituto dell'occupazione appropriativa alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, in base alla quale il proprietario ha titolo a chiedere la restituzione del bene, anche in assenza di un provvedimento ablatorio adottato dall'amministrazione. Ove l'amministrazione non intenda avvalersi della facoltà di acquisire il bene al proprio patrimonio, essa è comunque tenuta a ripristinare la situazione di fatto conformandola a quella di diritto, restituendo l'immobile al legittimo proprietario, previa demolizione di quanto realizzato, salvo il limite di cui all'art. 2933, comma 2, cod. civ. Il risarcimento del danno, in tal caso, deve essere liquidato in misura pari agli interessi legali sul valore di mercato del bene, per ciascun anno del periodo di occupazione, con rivalutazione e interessi dalla data di proposizione del ricorso fino alla data di deposito della sentenza.