Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 937 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:937SENT

Massima

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Il giudice amministrativo dichiara la cessazione della materia del contendere quando l'amministrazione resistente ha pienamente ottemperato al giudicato formatosi sulla sentenza del giudice ordinario, rendendo così privo di interesse il ricorso proposto. In tal caso, il giudice dispone la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione del fatto che l'amministrazione si è attivata per dare esecuzione al giudicato nelle more del presente procedimento. Il principio di diritto affermato è che l'ottemperanza spontanea dell'amministrazione al giudicato precedentemente formatosi, prima della decisione del giudice amministrativo, determina la cessazione della materia del contendere, con conseguente compensazione delle spese di lite, in quanto l'attività processuale del ricorrente non ha più ragion d'essere. Tale principio si fonda sulla finalità di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale, attraverso il tempestivo adempimento spontaneo da parte della pubblica amministrazione delle pronunce giudiziali passate in giudicato, evitando così l'inutile protrarsi del contenzioso. La massima valorizza altresì il principio di economia processuale, in base al quale il giudice deve dichiarare cessata la materia del contendere quando l'oggetto del giudizio risulta esaurito per fatti sopravvenuti, senza necessità di una pronuncia di merito. In tal modo, il giudice amministrativo assolve al suo ruolo di garante dell'effettività della tutela giurisdizionale, incentivando l'adempimento spontaneo delle sentenze da parte della pubblica amministrazione e evitando l'inutile prosecuzione di un contenzioso privo di interesse.

Sentenza completa

N. 06509/2014
REG.RIC.

N. 00937/2015 REG.PROV.COLL.

N. 06509/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6509 del 2014, proposto dal:
Consorzio di Bonifica Tevere e ((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)), in Roma, via del Fosso di Dragoncello n. 116;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), elettivamente domiciliato presso gli uffici, in Roma, via del Tempio di Giove n. 21;

per l’esecuzione

del giudicato formatosi sulla sentenza del Tribunale ordinario di Roma - sezione distaccata di Ostia n. 363/2011;

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