Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33015 del 22 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33015PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere legittimamente disposto dal giudice solo in presenza di un quadro indiziario grave e preciso, che giustifichi il concreto pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento probatorio, senza che sia sufficiente il mero riferimento a frammentarie informazioni raccolte dalla polizia giudiziaria. Il giudice è tenuto a verificare con particolare attenzione la proporzionalità della misura cautelare rispetto alla fattispecie concreta, evitando di adottare provvedimenti eccessivi rispetto alla gravità del fatto e alle circostanze del caso, anche in presenza di rapporti conflittuali tra le parti. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere logica e coerente, senza contraddizioni interne, e deve dare conto in modo esaustivo delle ragioni che hanno condotto all'adozione della misura, in modo da consentire un effettivo controllo sulla correttezza dell'esercizio del potere cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 10.2.2012 da:

avv. (OMISSIS) e avv. (OMISSIS), difensori di (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza di convalida di arresto ed applicativa di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Sala Consilina del 30.1.2012.

Sentita la relazione del consigliere dr. ((omissis)) BRUNO.

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto dr. ((omissis)), che ha chiesto l'inammiss…

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