Il vincolo associativo, l'indeterminatezza del programma criminoso e la struttura organizzativa, anche se rudimentale, sono elementi costitutivi del reato di associazione per delinquere, che può configurarsi anche nell'ambito di un gruppo di tifosi organizzati, qualora le relazioni interne e le attività siano strumentalizzate per commettere una serie indeterminata di reati, quali violenza privata, lesioni personali, violenza a pubblico ufficiale, danneggiamenti e violazioni della legge sul fenomeno sportivo, al fine di controllare la parte più radicale della tifoseria e interferire sulle scelte della società calcistica. La continuità delle condotte illecite, la disponibilità di mezzi finanziari e logistici, nonché la gerarchia interna e la capacità di orientare le contestazioni anche violente della tifoseria, integrano gli elementi costitutivi dell'associazione per delinquere, a prescindere dalla finalità estorsiva, che può essere limitata a singoli partecipi. La vulnerabilità della vittima, derivante dai danni per sé e per la società calcistica derivanti dalle condotte intimidatorie, rende configurabile il reato di estorsione ambientale, anche in assenza di una denuncia formale, quando le modalità della richiesta di denaro manifestano una carica intimidatoria percepita dalla vittima, in ragione del contesto in cui essa opera. L'attualità e la concretezza del pericolo di reiterazione, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, possono essere desunti dalle modalità delle condotte contestate, anche se risalenti nel tempo, ove persistano atteggiamenti sintomaticamente proclivi al delitto e collegamenti con l'ambiente in cui il fatto illecito è maturato.