Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 879 del 2023

ECLI:IT:TARNA:2023:879SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'ordinanza di demolizione di un abuso edilizio, in quanto atto dovuto e sanzionatorio, non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente l'indicazione dell'abusività dell'intervento, della relativa normativa di riferimento e della consistenza delle opere abusive riscontrate. La presentazione di un'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 del d.P.R. n. 380/2001 incide sull'immediata efficacia dell'ordinanza di demolizione, sospendendone l'esecuzione fino all'esito del relativo procedimento, ma non sulla legittimità dell'atto, da valutarsi in base all'assenza di un valido titolo edilizio. L'indicazione dell'area di sedime da acquisire al patrimonio comunale non costituisce un requisito essenziale dell'ordinanza di demolizione, essendo elemento proprio del distinto provvedimento di accertamento dell'inottemperanza. L'ordine di demolizione, in quanto atto sanzionatorio, non necessita di una preventiva comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di una misura ripristinatoria dovuta a fronte dell'accertamento dell'abuso. Qualora l'abuso sia limitato alla sola sopraelevazione, l'Amministrazione non può disporre la demolizione dell'intero fabbricato, ma solo della parte abusiva, salvo che non sia materialmente impossibile il ripristino dello stato dei luoghi. Infine, l'irrogazione della sanzione pecuniaria di cui all'art. 31, comma 4-bis, del d.P.R. n. 380/2001 deve essere commisurata alla concreta consistenza volumetrica dell'abuso, in applicazione dei criteri stabiliti dalla normativa locale.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/02/2023

N. 00879/2023 REG.PROV.COLL.

N. 02678/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2678 del 2017, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Vincenzo Gallinaro, Elvira Vittoria Magurno, rappresentati e difesi dall'avvocato Lorenzo Roccasalva Capasso, con domicilio eletto presso lo studio C/O Studio Legale Aleni Avv. Roccasalva Capassolorenzo in Napoli, corso Vittorio Emanuele n. 115;

contro

Comune di Caivano, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Ida Carrara, Biagio Fusco, con domicilio eletto presso lo studio Ida Carrara in Caivano, via De Gasperi 56 Presso Comune;

Per quanto riguarda il ricorso introduttivo:

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