Il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale nell'attestazione di fatti non veritieri, pur essendo un reato di pericolo astratto, può essere ritenuto penalmente rilevante anche quando non abbia determinato un effettivo pregiudizio o danno, in quanto la condotta fraudolenta è di per sé idonea a ledere il bene giuridico tutelato, ossia la fede pubblica e l'imparzialità della pubblica amministrazione. Tuttavia, qualora il reato risulti estinto per prescrizione, il giudice di legittimità non è tenuto a un esame approfondito dei motivi di ricorso relativi ai vizi di motivazione o alle violazioni di legge, essendo sufficiente la mera constatazione dell'intervenuta causa estintiva, salvo il caso in cui emerga in modo assolutamente non contestabile l'estraneità dell'imputato ai fatti contestati, tale da imporre una pronuncia di assoluzione ai sensi dell'art. 129, comma 2, c.p.p.